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Ci sono le vittorie. E ci sono le sconfitte. Ma soprattutto ci sono loro, i protagonisti del rugby, gli “implaccabili” del rugby. Quelli che niente è riuscito a buttare giù. Né gli avversari, né la vita.
Giorgio Cimbrico, penna storica dello sport e del rugby, è andato a cercare queste storie, su una strada che è fatta di fatti e di uomini, accorgendosi che il rugby è proprio una faccenda da grandi: lo guardava in tv Samuel Beckett e chissà che trame dell’anima trovava in quelle battaglie; veniva usato da Nelson Mandela come strumento per continuare, faticosamente, il cammino sulla via ventosa della libertà; si trasformava in momento spirituale quando gli All Blacks, prima di ogni viaggio, cercavano la benedizione di chi aveva segnato la meta più alta: Edmund Hillary, il conquistatore dell’Everest.
Un libro che vede la luce nell’anno dei Mondiali, per raccontare anche i paesi dove il rugby si sta conquistando una larga fetta di pubblico, in primis la Nuova Zelanda che ospita l’evento e l’Italia, che si sta imponendo sempre di più come una squadra da temere.
Un libro che mescola emozioni e ricordi, luoghi storici di questo sport e personaggi indimenticabili. Storie di gente che è stato difficile buttar giù, a meno che il tackle sia stato premeditato e messo in atto dalle Parche o dalle streghe di Macbeth. A quelle non resiste nessuno.