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Pensi che ci saremmo potuti conoscere in un bar?
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Ci aggiriamo per le strade di Bucarest e Salonicco, ascoltiamo le storie di vita che hanno come scenari le case di Budapest, i condomini di Cracovia e gli alberghi di Atene, ci sediamo su una panchina dello zoo di Zagabria ascoltando la storia di identità disperse ed entriamo nei locali notturni di Brno e di Praga. Approfondisci -
La quarta sponda
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Nove autrici di lingua italiana originarie delle ex colonie attraverso la loro scrittura ci riconsegnano una parte dimenticata del nostro passato facendosi portatrici di un’italianità nuova. Luciana Capretti dalla Libia, Cristina Ubax Ali Farah e Igiaba Scego dalla Somalia, Erminia Dell’Oro, Elisa Kidané e Ribka Sibhatu dall’Eritrea, Gabriella Ghermandi, Maria Abbebù Viarengo e Martha Nasibù dall’Etiopia. Approfondisci -
Spigoli
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Guida per ritrovare la tua strada di casa a New York, un sogno pop visionario e documentaristico nella Grande Mela. Romanzo Approfondisci -
Il nuvolo messaggero
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Visione esotica dell’Occidente, nostalgia perenne della propria terra o forse desiderio di sentire il senso di appartenenza per un luogo. Romanzo pakistano Approfondisci -
Opendoor
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L’opera prima di Iosi Havilio, giovane scrittore argentino, racconta una storia messa sotto vuoto, distilla il disagio e lo smarrimento, compone nella vastità degli spazi della periferia argentina una malinconica ballata di sentimento e abbandono Approfondisci -
Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina
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Nel 1791 viene pubblicata la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina: diciassette articoli, come quelli della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, nei quali si affermava l’uguaglianza totale dei diritti dell’uomo e della donna. Olympe de Gouges, ghigliottinata per aver denunciato gli eccessi della stessa rivoluzione, insieme a molte altre donne fu una delle prime a sostenere la libertà di espressione, l’uguaglianza di genere e l’introduzione del divorzio. Questo testo fu a lungo ignorato, alcuni estratti furono pubblicati nel 1840, la prima versione completa uscì in Francia solo nel 1986. Approfondisci -
Passeremo per il deserto
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“Alla radio passano una canzone di Bob Dylan. Mentre attraversiamo il deserto, il segnale a poco a poco si perde.”di Diego Zúñiga Approfondisci -
Rivendicazione dei diritti della donna
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“Le mie simili, spero, vorranno scusarmi se le considero delle creature razionali piuttosto che adularne le grazie seducenti e trattarle come se fossero in uno stato di perpetua fanciullezza, incapaci di sostenersi sulle proprie gambe. Desidero ardentemente mostrare in che cosa consistano la vera dignità e la felicità umana. Desidero convincere le donne a impegnarsi per acquisire forza, sia fisica che mentale, e persuaderle che frasi tenere, suscettibilità del cuore, delicatezza di sentimenti e rffinatezza del gusto sono pressoché sinonimi di debolezza, e che chi è unicamente oggetto di compassione e di quel tipo di amore che è suo parente diventerà presto oggetto di disprezzo.” Scritta nel 1792, la Rivendicazione dei diritti della donna è uno dei primi documenti di filosofia femminista ed è opera della scrittrice e intellettuale londinese Mary Wollstonecraft (1759 – 1797), donna dalla vita intensa e breve, nonché madre di Mary Shelley, l’autrice di Frankenstein. Nella Rivendicazione, della quale riproponiamo qui l’introduzione, la pensatrice affronta la questione dell’educazione e dell’istruzione negata alle donne, pone al centro il riscatto sociale femminile, rifiutando la debolezza a cui è costretto il corpo della donna, e riflette sulla sua condizione con grande ironia e lucidità, ma soprattutto con una modernità che spazza via i due secoli che ci separano da lei. Approfondisci -
Dichiarazione dei sentimenti
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“Noi consideriamo come di per sé evidenti queste verità: che tutti gli uomini e le donne sono stati creati uguali; che il Creatore ha donato loro certi diritti inalienabili, tra i quali quello alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità; che per salvaguardare questi diritti vengono istituiti governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati. [...] Ora, alla luce di questa totale oppressione di una metà del popolo di questa Nazione, del suo degrado sociale e religioso, nonché delle ingiuste leggi sopra menzionate, e poiché le donne si sentono fortemente maltrattate, oppresse e fraudolentemente private della maggior parte dei loro più sacri diritti, noi insistiamo affinché esse abbiano accesso immediato a tutti i diritti e privilegi che spettano loro in quanto cittadine degli Stati Uniti.” Approfondisci