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Dicembre 2012. È sera, piove e i mezzi pubblici sono bloccati per uno sciopero. In via Mascheroni, nel centro di Milano, sta succedendo qualcosa di strano. Fa freddo, piove, è buio. Eppure qui, davanti alla Caserma Militare Magenta, stanno convergendo moltissime persone. Alcune arrivano alla spicciolata, altre a gruppetti. Corrono dentro per ripararsi dalla pioggia. Che cosa sta succedendo? Lo scenario è insolito. Nei locali, trenta pianoforti illuminati da faretti. La scena è tutta per loro. Un’umanità varia, di ogni età e professione, si assiepa entusiasta, e ascolta la musica. Questa è la sorpresa di PianoCity Preludio. Questa è la visione da cui si è sviluppato il modello CityFestival. A Milano, nel 2013, questo formato è stato applicato a tre diversi linguaggi contemporanei: PianoCity, BookCity e ChorusCity hanno declinato la Città con centinaia di appuntamenti di musica e parole. Un brand per la città. Il marchio -City è questo, ma è anche molto di più. Con i CityFestival la città è diventata un palcoscenico globale per la declinazione monotipica e diffusa dei grandi momenti di cultura. Grazie ai CityFestival, la città ha saputo mettere a sistema il suo patrimonio produttivo, costituito dalle migliaia di imprese culturali che punteggiano il territorio. Ha intrecciato nuove relazioni tra operatori, amministratori e cittadini. Ha generato, partendo da temi specifici, un modello di progettazione collettiva, inclusivo, trasversale, capace di gestire creativamente la moltitudine di contributi, di intercettare aspettative e sensibilità diverse, di costruire circuiti virtuosi e innovativi. L'appello rivolto all’intera città ha saputo stimolare le energie presenti nel tessuto urbano, facendo emergere potenzialità interne, nascoste o rivolte altrove. Si tratta di un’eccezionale 'materia prima' che ha però bisogno di essere raccolta e organizzata per poter essere portata alla conoscenza e alla orgogliosa fruizione dei cittadini. E’ così che una città si accende di cultura: gli eventi escono nelle strade, occupano e riaprono al pubblico luoghi spesso dimenticati, entrano anche nelle case degli artisti. Persone di ogni origine ed età si mescolano e si riappropriano di spazi che loro appartengono. Attraverso l’evento culturale diffuso, la città si fa riscoprire da chi la abita e la vive tutti i giorni, partecipando finalmente alla sua bellezza. Nel suo libro, Tommaso Sacchi presenta una panoramica di questi entusiasmanti eventi urbani. Non solo: ci mostra come il marchio –City sia un marchio aperto, facilmente adattabile a temi e luoghi diversi e quindi replicabile in altre città e per altre tematiche. Un modo nuovo di fare cultura che accenda la città e la faccia brillare in ogni sua parte.