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Grazie a lettere, foto, documenti segreti, per la prima volta tornano alla luce la vita avventurosa e le idee, quanto mai attuali, del “Che Guevara italiano”, il comunista democratico che non cessò mai di battersi contro il fascismo e contro la sinistra dei “piccoli uomini che tengono divise le masse in nome dei loro interessi personali.
Con le voci di Valerio Mastandrea e Francesco Pannofino, il dvd del film “il Ribelle”, in 72 minuti di immagini, in gran parte inedite, provenienti da diversi archivi internazionali racconta la storia di Guido Picelli strenuo combattente per la libertà che si oppose a ogni forma di totalitarismo e la cui morte avvenuta in Spagna è rimasta fino ad ora avvolta nel mistero.
Approfondimenti e recensioni
Come morì Guido Picelli, il leggendario comandante comunista degli Arditi del Popolo di Parma che, nell’agosto del 1922, tennero testa alle squadracce fasciste che volevano occupare la città? Neanche il libro di Giancarlo Bocchi, regista e autore di documentari di impegno civile, può dare una risposta. Nel suo recente volume "Il ribelle. Guido Picelli una vita da rivoluzionario", che comprende il Dvd dell’omonimo film ed è pubblicato da Imp, ricorda i tanti dubbi e i misteri sulla fine dell’eroe dei combattimenti dell’Oltretorrente, caduto agli inizi del gennaio del 1937 sul fronte spagnolo alla testa del Battaglione Garibaldi. Fu una pallottola franchista a farlo fuori? Oppure, come è stato ipotizzato, furono gli agenti stalinisti a uccidere un comunista ormai in pieno contrasto con Mosca e con il Pci, sospettato di essere vicino ai trozkisti del Poum? Non pare inverosimile, visto che l’ex capo degli Arditi del Popolo già a Mosca, dove si era rifugiato nel ‘32 dopo il carcere e il confino in Italia, era stato perseguitato dagli stalinisti.
Il libro di Bocchi, corredato da documenti d’archivio e da diverse fotografie, rende comunque pieno e giusto omaggio a una delle figure più limpide e romantiche del proletariato rivoluzionario tra il "biennio rosso" e la guerra di Spagna.
A cura di Massimo Novelli.